Sono senza memoria

Sono senza memoria, sono senza vergogna, sono senza pudore, sono senza perdono” canta Ivano Fossati ne Il paese dei testimoni, titolo ripreso da Davide Fioretta Falky nell’opera omonima che racconta la contemporaneità. I soggetti sono anime perse in cerca di un faro e chi dovrebbe guidarle è seduto ai lati di un lungo tavolo, opera Black idol, a soppesare le sorti di ciascuna per poi divorarle come portata principale. L’individuo, sentitosi abbandonato, si perde nell’oscurità, opera Io sono, fino ad annullarsi o, se è in grado di abbracciare la propria ombra, germogliare come un seme interrato.

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