“Le persone perfette non combattono, non mentono, non commettono errori e non esistono”, sosteneva Aristotele dall’alto della propria saggezza, eppure nella società odierna apparire al meglio sembra essere diventato un diktat imprescindibile, il solo modo per ottenere considerazione e accettazione. È la risultante di un istinto primordiale di sopravvivenza, che spinge l’individuo a comportarsi e ad apparire come e meglio degli altri pur di integrarsi.
In un mondo parallelo, gli omini dei semafori di Matteo Cervone, incastonati nei loro contorni luminosi, si mostrano senza filtri né orpelli, autentici nella loro semplicità. Riflettendo la luce cha hanno dentro, riescono a dare valore alla propria originalità, e questo basta a identificarli al loro sguardo, a renderli perfetti.